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Il film è ufficialmente in tour dal 1 dicembre 2021.
Tutte le informazioni sul sito del film.
Grazie ancora per il sostegno!
SMK Factory
Il 5 giugno del 1981, nel Centre for Disease Control di Atlanta, Stati Uniti, veniva riconosciuta per la prima volta una malattia che in seguito sarebbe stata chiamata sindrome da immunodeficienza acquisita, o AIDS. Oggi, 40 anni dopo, nel mondo si contano ancora 38 milioni circa di persone che vivono con HIV. In Italia, le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nell’ultimo anno sono maschi nell'80% dei casi; per la prima volta, la quota di nuove diagnosi attribuibili a MSM è pari a quella ascrivibile a rapporti eterosessuali. La quota di diagnosi tardive continua ad aumentare, e possono gravemente compromettere la buona riuscita della terapia. Nel 2011 nasce PLUS, Persone LGBT Sieropositive Onlus, la prima organizzazione italiana e network di persone LGBT+ sieropositive.
Tutti gli aspetti sociali di HIV, dallo stigma alla paura, dalla solitudine alla consapevolezza, troppo spesso sono lasciati alla gestione solitaria della singola persona con HIV, vengono trattati dall’associazione con la consapevolezza del peso che hanno sulla vita delle persone, arrivando ad incidere anche sulla gestione clinica dell’infezione. La lotta che PLUS porta avanti, consapevole che HIV si potrà sconfiggere, forse, solamente combattendo in maniera congiunta su un piano scientifico e sociale, va infatti ben oltre il piano sanitario o, per giunta, solamente quello ospedaliero. HIV non si sconfigge solo con i farmaci, tantomeno lo si sconfiggerà con un vaccino così come non si sono sconfitte epatite A e B. Ma ad oggi il piano sociale ha spazi decisamente meno importanti, e HIV non decresce come ci aspetterebbe stanti successi della ricerca.
I’m Still Here, una produzione SMK Factory, regia di Cecilia Fasciani, è un docufilm che racconta la storia dell’associazione PLUS Persone LGBT+ Sieropositive nell’anno del suo decennale, nonché nella ricorrenza dei 40 anni dai primi report su quella che poi sarebbe stata chiamata HIV/AIDS.
Oggi più che mai, nel mezzo di una nuova pandemia globale, l’arte e il cinema assumono un ruolo cruciale per sviluppare una memoria storica come ingranaggio collettivo, che diventi patrimonio comune e aiuti la società ad interrogarsi su se stessa.
La trama si struttura attorno alle storie dei protagonisti e fondatori dell’associazione, intrecciate con fonti d’archivio e memoria storica della città. La storia del sieroattivismo in Italia, dalle sue origini fino ad oggi, viene ripercorsa tanto da un punto di vista storico quanto sociale e politico, evidenziando i cambiamenti in termini di advocacy avvenuti nel corso dei decenni, nonché l’attività che l’associazione porta avanti quotidianamente sul territorio.
“In una logica di lotta contro HIV a 360 gradi abbiamo deciso di aprire un centroLa città di Bologna diviene allo stesso tempo cornice e co-protagonista della narrazione, spazio urbano in cui le vicende passate e contemporanee si intrecciano nelle immagini del film. Sin dagli anni Ottanta Bologna è stata infatti fulcro e centro culturale del movimento gay italiano, e ancora oggi assume un ruolo di rilievo nelle dinamiche politiche nazionali. Dalla nascita del Circolo XXVIII Giugno fino alla presa del Cassero in Porta Saragozza nel 1982, e la fondazione di Arcigay nel 1985. Oggi è una città molto diversa, con dinamiche complesse e le cui contraddizioni emergeranno nel corso della narrazione.
“Io ho avuto la fortuna di scoprirmi omosessuale e incominciare a guardarmi intornoIl tema di HIV è oggi molto invisibilizzato, e i bisogni delle persone con HIV non considerati all’interno del discorso pubblico. Riuscire a rimettere al centro i corpi e le storie delle persone che vivono con HIV è quindi soprattutto oggi fondamentale, così come porre la questione della visibilità degli stessi all’interno dello spazio pubblico, affinché non vengano relegati solamente ai convegni istituzionali e scientifici. Un ruolo cruciale assume l’arte e il discorso collettivo che si produce attorno ad essa, come dimostrato dall’importanza che PLUS dà a questo tema e l’esempio di Paolo Gorgoni/Paula Lovely,che con i suoi spettacoli di performance art eseguiti in spazi pubblici è riuscita a funzionare come cassa di risonanza per i bisogni delle persone con HIV al livello internazionale. Momenti che da individuali sono diventati collettivi, come in occasione di #HIVisibile2gether.
“A un certo punto di questo percorso ho rilevato e intercettato un’urgenza, che era quella diLa lunga vicenda di HIV è una storia che riguarda tutte e tutti. Dopo la fine della fase drammatica degli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso, non si è riusciti come società a ragionare, interrogarsi e rielaborare collettivamente i grandi cambiamenti e gli sviluppi della storia della pandemia, e del suo impatto che ha avuto sulla vita delle persone da un punto di vista sociale e politico. Per questo crediamo che anche il cinema, e in particolare il cinema documentario, possa avere un ruolo di cambiamento all’interno di questo processo. E può farlo anche attraverso il mettere in discussione un sistema produttivo e distributivo che che marginalizza le produzioni indipendenti, seguendo esclusivamente logiche di profitto in cui elementi come qualità, controinformazione, valore sociale e denuncia rimangono schiacciati. Non solo immaginandosi nuove forme di produzione/distribuzione, ma anche nuove forme di di sostegno economico, di comunità.
Per questo, crediamo sia importante attivare una raccolta fondi per la fase di distribuzione nazionale e internazionale del film. Abbiamo infatti attraversato la fase di scrittura ed elaborazione e di riprese sul set di I’m Still Here negli scorsi mesi, tra settembre 2020 e maggio 2021. A maggio 2021 abbiamo iniziato la fase di montaggio e oggi siamo in fase di post-produzione, dirigendoci verso la chiusura del film. Ma il percorso di distribuzione è forse la fase più delicata di un percorso cinematografico: proprio per questo vogliamo coinvolgere i futuri spettatori e spettatrici del film all’interno del progetto attraverso una campagna crowdfunding, per raccogliere tutti i fondi necessari a dare a questa storia le possibilità distributive che pensiamo possa raggiungere.
Abbiamo quindi deciso di attivare una fase di raccolta fondi per sostenere la spese relative alla distribuzione internazionale del film, con stima 8.000 euro, da raccogliere in un periodo di 45 giorni. La modalità “prendi tutto” ci aiuterà dare supporto alla distribuzione del film in ogni caso.
Tre sono i modi con cui puoi aiutarci a dare al film una distribuzione internazionale:
Scopri nella sezione “ricompense” tutte le modalità di sostentamento del progetto. Per rimanere aggiornato sulla campagna e sullo stato di avanzamento della produzione del film, ti invitiamo a seguire i nostri canali social:, Facebook, Instagram, sito web.
Plus aps Persone LGBT+ Sieropositive L’associazione persegue finalità di solidarietà sociale nella lotta contro l’HIV/AIDS, attivandosi in ambito bio-psico-sociale, nella informazione, formazione, istruzione, assistenza, nella riduzione di ogni tipo di discriminazione in riferimento al HIV. È questa la sfida che Plus ha deciso di raccogliere attraverso la sua costituzione. Essa nasce con l’intento di far sì che le persone LGBT sieropositive abbiano la possibilità di essere tutelate sia come persone LGBT che come persone sieropositive, in un contesto in cui la formazione e l’informazione scientifica viene promossa e portata avanti in un clima paritario, da professionisti, operatori e volontari che condividono lo stesso background sociale ed esperienziale degli utenti.
SMK Factoryè una casa di produzione audiovisiva indipendente formata da professionisti del settore cinematografico e in particolare documentaristico. Il progetto collettivo nasce nel 2009, arrivando a strutturarsi nella forma attuale nel 2019. Crediamo in un cinema d'impatto sociale e questo ci ha sempre spinto a cogliere l’urgenza del racconto e la necessità di condividere pubblicamente il senso che le storie dei nostri film esprimono. Per noi produrre un film significa concentrarsi anche su come i nostri lavori vengono prodotti, realizzati e distribuiti. Lavoriamo per costruire comunità attorno al film e alla storia che racconta, mettiamo in campo campagne di crowdfunding e distribuzione capillare nei territori al fine di alimentare dinamiche sociali e politiche. Questo modello, che vede coproduzione popolare e distribuzione dal basso come due lati di una stessa medaglia, ci ha permesso di realizzare 10 film in 11 anni di vita del nostro gruppo, dando rilevanza nazionale e diffusione a storie che, altrimenti, non sarebbero state raccontate. I nostri ultimi due film, The Harvest (2017) e The Milky Way (2020) rappresentano in questo senso la fase matura e consapevole di una traiettoria che ci insegna che fare cinema indipendente è possibile e oggi più che mai necessario.
“Noi lavoriamo molto sulla visibilità, come lo si lavorava una volta sulla visibilità diScopri nella sezione ricompense tutte le modalità di sostentamento del progetto. Per rimanere aggiornato sulla campagna e sullo stato di avanzamento della distribuzione del film, segui i canali social di SMK Factory e PLUS aps: sito, Facebook, Instagram.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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